28 Giu La Colonia Marina “Decima Legio” di Miramare #06
Siamo nell’estate del 1933, il primo anno di attività assistenziale della nuova Colonia marina di Miramare è ormai trascorso, non senza sacrifici. Ma una bella notizia sta per giungere al popolo bolognese. Il 9 luglio infatti, nel salone della Casa del Fascio di Bologna, i gerarchi e gli amministratori della provincia sono a rapporto per ascoltare il nuovo Segretario federale Ciro Martignoni (appena succeduto a Ghinelli), il quale ad un certo punto parlando della vita quotidiana del Partito «richiama l’attenzione sull’importanza della formazione e dell’inquadramento dei giovani e sulla necessità di intensificare le iscrizioni delle donne perché è ad esse che essenzialmente compete l’opera di assistenza al popolo e ai bisognosi». Fa quindi questa precisazione:«Volete, camerati, una particolare indicazione sopra determinati settori o forme sensibili di beneficenza? Ve ne segnalo una: la beneficenza che si fa attraverso l’opera delle “visitatrici fasciste”». E poi:«Altro settore sensibile nella attività assistenziale: i bimbi». Le donne quindi vengono valorizzate dal Partito – perlomeno a parole – ma solo in specifici ambiti come appunto quello assistenziale: quello della condizione femminile in epoca fascista è un tema molto dibattuto ed esula un po’ dai nostri scopi.
Martignoni però va oltre: oggetto di particolare attenzione sarà pure l’Istituzione delle Colonie marine, sulla quale in quel momento gravava un debito pari a un milione di lire. Per alleggerirlo, invece di aumentare le rette, era già pronto un contributo di lire 250.000 della locale Cassa di Risparmio. Ma la questione era giunta anche al Capo del Governo: Mussolini destina così altri 200.000 lire alla Colonia marina.
E nei giorni seguenti Martignoni ha occasione di visitare proprio la nostra Colonia: l’ingegnere «ha voluto subito visitare la grande opera soffermandosi ad esaminare ogni particolare e chiedendo numerosi ragguagli sul suo funzionamento; quindi dal balcone a mare dell’edificio centrale ha assistito alla suggestiva cerimonia dell’ammaina-bandiera fra i canti dei 750 piccoli esultanti per la visita del Gerarca e lieti della loro vita di colonia della quale già sentono gli evidenti benefici». Come al solito lasciamo a voi giudicare… Rivolgendosi poi alla direttrice Collina, Martignoni «ha rivolto il proprio incitamento a perseverare nella santa opera che rappresenta, attraverso la fanciullezza, la conquista più sicura delle famiglie al Fascismo».
Lo stesso Segretario lo ritroviamo, ancora a Miramare, il 10 agosto per salutare i 600 giovani fascisti del 3° Campeggio provinciale e i bimbi del secondo turno della Colonia: il copione è più o meno lo stesso, il gerarca si interessa della struttura e della salute dei piccoli «i quali danno già evidenti prove dei sensibili benefici che loro apporta la cura marina». Scendendo poi nei refettori, alla domanda a chi dovessero «il beneficio e la gioia della Colonia», i giovani fanciulli non hanno avuto dubbi: il Duce!
Il 30 settembre, sempre con treno speciale, tornano nel capoluogo emiliano gli 800 piccoli ospiti dell’ultimo turno «abbronzati dal sole e pieni di letizia».
(Fonti storiche: Atti e comunicati della Federazione Fascista di Bologna, 1933; L’assalto, 12/08/1933. Per le immagini: L’assalto, si ringrazianoBiblioteca D’arte E Di Storia Di San Giorgio In Poggiale e Archiginnasio di Bologna)