La Colonia Marina "Decima Legio" di Miramare #10 - Il Palloncino Rosso
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La Colonia Marina “Decima Legio” di Miramare #10

La Colonia Marina “Decima Legio” di Miramare #10

 

Nell’articolo precedente avevamo ricordato un curioso aneddoto che riguardava i piccoli ospiti della Colonia Bolognese: l’omaggio da parte del Podestà di Bologna, on. Manaresi, di un cospicuo numero di giocattoli. Proseguiamo quindi con il racconto:
«I fanciulli disertano la spiaggia, invadono il cortilone, si raccolgono sotto la gran fiamma del tricolore, si schierano in un battibaleno, nel rango delle 17 squadre che formano la Colonia, ciascuna delle quali diretta da una maestra. In camiciotto di rigatino azzurro i bimbi e in camiciotto di rigatino rosa le bimbe, quel piccolo esercito di candidi cuori alza i suoi gagliardetti e lancia il suo saluto […].
Qua i maschietti, nelle loro pittoresche classificazioni: aquilotti, galletti, pulcini e grilli; là le femmine: rondini, farfalle, libellule e lucciole. Gli onori di casa vengono fatti dalla direttrice della Colonia, signorina Pina Valeria Collina, delegata del Fascio femminile di Bologna e dalla signorina Cesarina Calzolari, vice direttrice.
Un attimo di silenzio, e Angelo Manaresi parla a quei settecento piccoli bolognesi, così esprimendosi:
« Miei giovani camerati, il Podestà di Bologna vi porta il saluto affettuoso di camerata e di papà per dirvi con quale affetto la vecchia e sempre giovane Bologna segua ovunque i suoi bimbi.
Voi mi avete accolto con i canti del Fascismo e della montagna: e ciò non vi può riuscire che di luminoso auspicio pel vostro domani. Sul vostro labbro vibrino sempre il canto della giovinezza e l’amore per la famiglia e per la Patria. Ora non solo vi circonda l’affetto dei vostri cari, ma vi protegge, vi difende e vi esalta il Fascismo attraverso le sue generose istituzioni; come seconde mamme, vi sorridono le vostre maestre-assistenti, mentre la vostra Bologna vi ricorda e vi saluta attraverso la persona del suo Podestà.
Tuttavia non ringraziate me, ma unicamente il Duce, nel nome del quale tutti siamo pronti ad offrire la nostra vita per la difesa della grandezza della Patria.
Stamane avete avuto l’avventura di vedere il luminoso sorriso del Duce, mentre passava al largo della spiaggia, diretto alla Colonia estiva del Fascismo novarese: ebbene, quel suo luminoso sorriso sempre vi accompagni nella vostra vita, come un viatico di bontà, di serenità e di forza» […]
S’avvicina quindi il grande letificante momento della distribuzione dei giocattoli.
Scatoloni e pacchi rotolano già dal furgone scarlatto e le robuste mani dei pompieri li aprono, li frugano, ne cavano un paradiso di graziosissime meraviglie.
Un bazar viene scaricato sulla spiaggia. Sono palloni pel gioco del calcio, variopinte palle di gomma, eleganti racchette, snelli cerchietti di legno, corde a manico pel salto, capaci secchielli per sabbia, taglienti palette, coloratissimi annaffiatoi, sornione anitre di celluloide e cento altri “motivi” per un sano e gaio gioco di spiaggia […].
È un graziosissimo assalto alla diligenza.
In pochi minuti non più uno scatolone pieno: pare che una tromba d’aria abbia disseminato quel cumulo di balocchi […].
Angelo Manaresi e la sua signora visitano rapidamente i padiglioni della bellissima Colonia, e il Podestà esprime il suo compiacimento alla signorina Collina per l’ordine e l’igiene con cui l’ambiente viene tenuto […].
II 30, lietamente come erano partiti, i bimbi hanno fatto ritorno dopo un mese felicemente trascorso alla Colonia marina del Fascio bolognese […]».

Ad una lettura attenta non può certo sfuggire un riferimento importante per la nostra storia: la Colonia Novarese. Siamo infatti nell’agosto 1934 e il primo del mese il Duce era giunto a Miramare e alla vicina Riccione per inaugurare appunto la Novarese (quasi dirimpetto alla Bolognese) e la Reggiana, poco più a sud.


(Fonte: Il Comune di Bologna, agosto 1934, Biblioteca dell’Archiginnasio. Immagini tratte da: L’assalto)