30 Giu La Colonia Marina “Decima Legio” di Miramare #11
Nell’agosto del 1934 a Rimini, e più precisamente a Miramare e nella vicina Riccione, accadde qualcosa di singolare: questa volta non c’entra la Colonia Bolognese, ma altre due colonie, la Novarese e la Reggiana. Queste due notevoli opere vennero inaugurate ufficialmente lo stesso giorno, a brevissima distanza l’una dall’altra, dal Duce in persona. Una cronaca abbastanza dettagliata dell’evento ci è fornita dal Corriere della Sera, eccone alcuni stralci:
«Riccione, 1 agosto, notte. Stamane, alle ore 9, il Duce ha inaugurato a Miramare le colonie marine dei Fasci di combattimento di Reggio Emilia e di Novara, colonie che ospitano complessivamente 1.600 bambini. Accolto dai prefetti, dai segretari federali e dai deputati delle due provincie, il Capo del Governo ha assistito alla benedizione impartita da mons. Arturo Mammoli per Reggio Emilia e dal Vescovo di Rimini per la colonia di Novara […]».
Quindi prosegue: «nelle colonie di Reggio e di Novara, che distano l’una dall’altra circa 200 metri, nei pressi di Miramare, si è sparsa la voce che il Duce stava per giungere […] I primi ad avere l’onore dell’attesa visita […] sono stati quelli della colonia di Reggio Emilia. La colonia reggiana è stata costruita su progetto dell’architetto Costantini in soli cento giorni: i lavori iniziati il 3 aprile sono stati completati il 13 luglio scorso: grandi vetrate, vastissimi piani, una vetrata che corre lungo tutto l’edificio. Da una quindicina di giorni la colonia ospita circa 500 bambini […]». Mussolini, dopo aver ascoltato i discorsi di rito delle autorità, «prima di predisporsi alla visita fa l’appello del Caduto reggiano che dà il nome alla colonia: Amos Maramotti».
Tralasciamo volentieri i dettagli enfatizzati della visita del Duce in mezzo ai fanciulli – tipici della propaganda fascista – e ci “dirigiamo” con lui verso la colonia Novarese: «La colonia dei Fasci di combattimento di Novara ospita più di mille fanciulli […] L’edificio dei novaresi è stato costruito dall’architetto Peverelli, preside della provincia di Novara. Anche questo è stato ideato secondo le norme dello stile razionale e moderno, ma ha proporzioni assai maggiori dell’altro. La colonia è dedicata alla memoria dei diciotto Caduti fascisti novaresi».
Sulle pagine del Popolo di Romagna leggiamo anche: «Sulla gradinata marmorea della nuova fabbrica e sotto la bellissima torre littoria tutta a vetri il segretario federale di Novara ha rivolto al Duce un alto saluto, mettendo in evidenza che Novara aveva saputo in pochi mesi realizzare quella imponente opera di bene […]».
(Fonti: Corriere della Sera, 2/8/1934; Il popolo di Romagna, 7/8/1934. Immagini: Biblioteca civica Gambalunga di Rimini)