14 Lug Le colonie marine di Rimini: Marebello #02
Nell’ultimo articolo sulla storia delle colonie marine ci siamo soffermati soprattutto su quella di Marebello, già “Arnaldo Mussolini”, poi semplicemente Forlivese, ora sede dell’ITT “Marco Polo”. Riaperta dall’Associazione Industriali di Bologna nel 1953, per ospitarvi i figli non solo dei dipendenti dell’industria, ma anche dei disoccupati della provincia bolognese (a questi veniva donato il corredino), fu gestita fino al 1970, quando cessò la collaborazione con la ex Gioventù Italiana. Nel 1971 venne trasferita a Riccione in una casa per vacanze.
La colonia, come detto, fu gravemente danneggiata durante la Seconda Guerra mondiale; cessato il conflitto, venne occupata dalla Federterra di Forlì per alloggiarvi bambini particolarmente bisognosi di cure marine. Una prima serie di lavori venne eseguita proprio da questo ente. Nel 1952 tornò in possesso della ex Gioventù Italiana. La sezione di Rimini del Genio Civile stimò in 40 milioni di lire l’importo complessivo dei lavori di ripristino, poi rivisti a 46 milioni.
Dotata di una capienza massima di circa 1.000 posti, la colonia era costituita da un grande edificio centrale (quello che appunto ospita la scuola) con piano seminterrato, piano rialzato e primo piano, più un secondo fabbricato adibito ad isolamento ed un terzo ad uso lavanderia, come da tradizione in molte colonie. Secondo i dati forniti dall’Associazione, tra il 1949 (anno di prima attività a Torre Pedrera) ed il 1975 la “Colonia degli Industriali” ospitò complessivamente oltre 32.000 bambini (1.200 a stagione), di cui circa 20.000 inviati dalle ditte e i restanti accolti gratuitamente, per un totale di quasi 800.000 presenze.
(Notizie storiche e immagini tratte da: L’industria a Bologna (1976) e Assistenza nell’anno 1953 a cura Ass. Industriali di Bologna. Si ringraziano la Biblioteca Universitaria e l’Istituto Parri di Bologna)