04 Giu La Colonia marina della Federazione fascista novarese #21
Nel 1940 la Novarese ospitò nuovamente bambini provenienti dall’estero, questa volta dall’Africa orientale: erano i figli dei coloni italiani giunti in Libia nel 1938-39.
Il 10 giugno l’Italia entrò in guerra, ma già in precedenza era stata presa un’importante decisione: per mettere al sicuro i figli dei coloni libici, era stato offerto loro un viaggio nella Madre Patria ospiti delle colonie del Regime. Ma quella che era stata spacciata per una “vacanza al mare” sul suolo natìo, in realtà si trasformò ben presto in un esodo di massa coatto. Allora si disse che il soggiorno sarebbe stato breve (tre mesi al massimo) perché si ipotizzava che il conflitto sarebbe durato poco: il Fascismo e il Nazismo pensavano di avere già la vittoria in pugno. E invece per 13.000 bambini – tanti erano i piccoli libici trasportati in Italia – quella divenne un’odissea lunga cinque anni.
Quei bambini erano i “ragazzi della quarta sponda”: vennero richiamati tutti quelli di età compresa tra i 4 e 15 anni, i più grandi furono arruolati.
Come riporta il Corriere della sera, complessivamente erano 30.000 i ragazzi ospitati nelle colonie tra Ravenna e Pesaro; 11.000, secondo il Corriere padano, erano invece quelli dislocati nelle 18 colonie del litorale riminese e forlivese. Fu allestita una trasmissione radiofonica per informare i genitori rimasti in Africa.
Il Popolo di Romagna, parlando della Novarese «immensa, caratteristica per le amplissime vetrate disposte sui quattro piani dell’edificio», afferma che ospitava mille bimbi di Derna.
Nella primavera del 1941, a causa degli sviluppi del conflitto, molti bambini vennero trasferiti nelle colonie montane, oppure in quelle del sud; parecchi finirono in Liguria.